Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno,
anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti
stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle
più ridicole e patetiche nostre illusioni
.

mercoledì 18 maggio 2011

Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.

La prevedibilità dei fatti è un'illusoria consolazione.

Penso ai treni. Alle persone che partono e che tornano. Mi sono sempre piaciute le stazioni, osservare le persone. C'è anche un che di romantico se si pensa alLa strana intimità delle rotaie. La certezza di non incontrarsi mai.L'ostinazione con cui continuano a corrersi di fianco.

"Così fa il destino: potrebbe filar via invisibile e invece brucia dietro di sé, qua e là, alcuni istanti, fra i mille di una vita. Nella notte del ricordo, ardono quelli, disegnando la via di fuga della sorte. Fuochi solitari, buoni per darsi una ragione, una qualsiasi"

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//Una frase per un amico e per la sua Asia passata:

"Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più.
Ma dov'era la felicità? ecco quello Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. "



Mentre in molti si avvicinano a te senza riuscirci mai, io non riesco a dare forma ad un destino che si avvicini a noi.

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