Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno,
anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti
stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle
più ridicole e patetiche nostre illusioni
.

giovedì 10 febbraio 2011

Premessa
oggi è uno di quei giorni che l'immaginazione non basta e mi accorgo che se non fossi una locomotiva non avrei passato il gennaio che ho passato. a volte quando mi fermo non sono nemmeno sicura che ci sarebbe un noi se io non mi facessi in quattro per le cose che desidero.

----

Oggi stavo li in quella sala piana di gente e mi sentivo bene, utile e preparata. Non mi capita spesso in un mondo dove tutti hanno studiato più di me, fatto più cose di me, hanno più interessi, più approfonditi , più più più.

Non ricordo in che momento ma quando ho investito in quello che mi piace fare, ecco da quel giorno mi sono sentita sempre a casa, sempre tranquilla a mio agio.

Un momento dopo stavo piangendo da sola con in testa un pensiero che poi ho scordato.
cosa sta succedendo io non lo so.

a volte in mezzo a tanta casualtià accade qualcosa di inspettato che ci da la spinta ad andare avanti, dopo tutto anche questa eterna corsa deve avere un senso.
sono stanca e triste e non riesco a togliermi dalla testa che sono sempre io che faccio tutto e vorrei fermarmi un attimo. forse hanno ragione, forse in india potrò sedermi e guardare i giorni passare senza pensare sempre a come incastrare tutto.

non so che sarà di me domani, dopo l'india, forse non è nemmeno giusto pensarci ora.
forse due lacrime per una famiglia che si lascia sono normali. forse inconsciamente sono gelosa del fatto che matteo sia riuscito a cambiare, mentre io sono sempre la stessa e non riesco a cambiarmi. non riesco ad aspettare. e solo Dio sa quanto avrei voluto esserne capace.

Nessun commento:

Posta un commento