Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno,
anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti
stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle
più ridicole e patetiche nostre illusioni
.

martedì 25 gennaio 2011

Domenica passeggiavo per la Tate, e non era una buona giornata. Sicuramente somo solo io che influenzo una giornata buona e una cattiva, ma quel giorno non sapevo come raccapezzarmi.
Avevo bisogno di una parola per me-di una certezza detta dalla sua bocca perché le sicurezze che ci inventiamo noi ogni tanto cedono. Le nostre proiezioni si assottigliano.. Le nostre invenzioni nn reggono piu. Tutto ci sembra una pazzia e non ci si rende conto di come si è arrivati l'i.
In quel momento pensavo a come avevo fatto a farmi coinvolgere cosi da una persona che non prova nulla per me.
In teoria e nn arriva una rassicurazione, la bolla esplose e il sogno svanisce .
Altre volte la pazzia è cosi radicata che ci facciamo forza grazie alla nostra invenzione e rassicurazione da soli, e il cerchio ricomincia fino alla prossima brutta giornata. 

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